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Elenco dei film reperibili in lingua italiana che anno avuto per soggetto principale
Napoleone Bonaparte e le sue vicende storiche.
1924 -
di Alexander Butler
1927 -
di Abel Gance con Albert Dieudonné (Francia) -
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1929 -
di Lupu Pick con Werner Krauss (Austria)
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1935 -
di Giovacchino Forzano con Corrado Racca (Italia) -
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1937 -
di Clarence Brown con Greta Garbo e Charles Boyer -
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1942 -
di Carol Reed con Herbert Lom
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1943 -
di Renato Simoni con Ruggero Ruggeri (Italia) -
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1952 -
di Carlo Borghesio con Renato Rascel (Italia) -
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1954 -
di Henry Koster con Marlon Brando (USA) -
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1954 -
di Sacha Guitry con Daniel Gelin e Raymond Pellegrin (Francia e Italia) -
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1960 -
di Abel Gance con Pierre Mondy (Francia, Italia, Jugoslavia) -
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1970 -
di Sergej Fedorovic Bo (ndarcuk con Rod Steiger (URSS-
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1972 -
Miniserie TV
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1973 -
di Vittorio Cottafavi, sceneggiato televisivo in quattro puntate con Renzo Palmer
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1987 -
Una storia d'amore di Richard T.Heffron con Armand Assante e Jacqueline Bisset.
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iografia romanzata di Napoleone Bonaparte (Assante) dai trionfi all'esilio, con particolare riguardo alla sua storia d'amore con Giuseppina (Bisset). Buona la ricostruzione di ambienti e costumi.
2001 -
di Alan Taylor (Germania, Italia, Gran Bretagna)
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Sant'Elena, 1821. Napoleone non vede l'ora di abbandonare l'esilio forzato che lo costringe all'inattività. Grazie all'individuazione di un suo sosia si decide per un'accurata messinscena basata sullo scambio di identità. Ma le cose non vanno come sperato: l'imperatore arriverà a Parigi, ma in modo del tutto anonimo e solitario. Avrà così inizio una sua relazione con una venditrice di meloni, sempre nell'attesa del giorno della riscossa. Che, a causa di un evento accaduto a Sant'Elena, sembra destinato a non giungere mai. Più che Napoleone è la vita quotidiana dell'epoca ad essere la protagonista della divertente pellicola. Taylor, però, sembra più a suo agio con l'età contemporanea e, a causa forse dell'autorevolezza del grande Ian Holm, è quasi timoroso nei confronti della materia che ha a disposizione. Questo non diminuisce i pregi di un film piacevole e ben confezionato, ma riduce di fatto le potenzialità di una sceneggiatura che altri, ad esempio un Terry Gilliam, avrebbero sviluppato con maggiore coraggio visivo.
2002 -
di Yves Simoneau con Christian Clavier (Francia, Germania, Italia, Canada, Usa) -
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La fiction ripercorre in quattro puntate l'intera vita di Napoleone, unendo l’aspetto epico delle grandi battaglie alla vita privata del giovane generale corso.
Napoleone è un uomo solo, che sentì tanto profondamente il peso e il senso della storia da sacrificare l'amore per Joséphine che non poteva dargli un erede su cui fondare una nuova dinastia.
Sarà proprio il loro tormentato rapporto uno dei punti cruciali del film, insieme alla passione per la giovane contessa polacca Maria Walewska e il matrimonio "politico" con l’arciduchessa austriaca Maria Luisa d'Asburgo-
Ampi spezzoni tratti dallo sceneggiato sono inclusi nello speciale di Superquark di Piero Angela "Napoleone. Seguendo la grande armata".
Le riprese sono state effettuate in Marocco, Austria, Repubblica Ceca, Francia, Canada, Ungheria e sull'isola di Sant'Elena.
2003 -
di Antoine de Caunes con Philippe Torreton (Francia)
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Napoleone, durante l'esilio a Sant'Elena, ripensa a se stesso e combatte una delle battaglie piú dure, quella per la propria sopravvivenza. Sulla sua figura e sui suoi ultimi giorni rimangono tutt'ora una serie di interrogativi irrisolti. Perché il corpo dell'amico di Napoleone, che divideva con lui l'esilio a Sant'Elena, non fu mai trovato? Quale fu la vera fine di Napoleone? Fu assassinato? Riuscì a scappare?
2006 -
di Paolo Virzi con Daniel Auteuil (Italia) -
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Nel 1814, un giovane idealista elbano sogna di uccidere Napoleone, imperatore decaduto a cui è stata riconosciuta la sovranità dell'isola d'Elba. Martino Papucci, maestro e scrittore libertario, vive a Ponteferraio con la sorella Diamantina e il fratello Ferrante. L'esilio di Napoleone, dimorato proprio a Portoferraio, gli offre finalmente una chance: affrontare il mito in carne e ossa.
Chiamato dal sindaco e investito dallo stesso Napoleone, Martino accetta di diventarne lo scrivano confidente con l'intento segreto di assassinarlo. Ma il tentativo di compiere il delitto fallisce con la fuga di Napoleone, che morirà sei anni dopo sull'isola di Sant'Elena. Tratto dal bel romanzo di Ernesto Ferrero e trattato dagli Scarpelli, da Francesco Bruni e dallo stesso Virzì, N è una commedia ottocentesca che affronta un tema soprattutto novecentesco: il fascino persuasivo del tiranno. N comincia con un sogno, quello di abbattere Napoleone e di liberare i popoli "arraffati" con l'esercito e con l'ambizione. Paolo Virzì cambia il cognome del protagonista, Acquabona sulla pagina Papucci sullo schermo, e gli toglie anni ed esperienza. Martino sullo schermo non è un coetaneo di Napoleone ma un antieroe colto nel pieno della sua esaltazione giovanile. Lo scontro tra il tiranno e il ragazzo è generazionale prima ancora che filosofico e politico. Martino è interpretato da Elio Germano, vivace e pugnace, a cui si contrappone il Napoleone annoiato e abdicato di Daniel Auteuil, che lascia filtrare tutta la paura di chi ha perduto impero e favore. Non funziona tutto nel film di Virzì, pure compreso tra un inizio e una fine impeccabili, sottolineati dalla musica "romantica" di Paolo Buonvino e Juan Bardem. Il punto di forza è senza dubbio lo sguardo inedito e per nulla riverente nei confronti del tiranno corso, il punto debole è tutta quella livornesità in costume, le situazioni comiche create ad hoc che non si integrano mai col racconto, ma che almeno hanno il merito di rivelare un originale Massimo Ceccherini. Affrancato dal toscanismo del compare Pieraccioni, Ceccherini presta il volto lirico e il corpo comico a Cosimo, un locandiere impacciato che corteggia la Diamantina di Sabrina Impacciatore con una lingua sorprendentemente garbata e schiva.